Sexting: l’avanzata dei porno adolescenti

[highlight]Si diffonde sempre più tra ragazzi e ragazzi il sexting, la nuova moda dei messaggini erotici. Un fenomeno solo apparentemente innocuo[/highlight]


Nelle ultime settimane si è parlato molto delle “baby prostitute” e dei vari messaggi a sfondo erotico che si scambiavano con i clienti. Eppure, nelle scuole italiane non aumenta il livello di consapevolezza sessuale, anzi si sta espandendo sempre di più tra i ragazzi la pratica del Sexting, al quale secondo alcuni studi partecipa un adolescente su quattro.

Con questo termine, derivato dall’unione delle parole inglesi “sex” (sesso) e “ texting” (inviare testi), si fa riferimento allo scambio di foto o video sessualmente espliciti o inerenti la sessualità realizzati con il cellulare e diffusi tramite MMS, o ancora condivisi su Internet tramite chat, email o social network.

Al giorno d’oggi, grazie all’uso di internet sugli smartphone, non sempre controllabili (e controllati) dai genitori, la pornografia è diventata facilmente accessibile a chiunque e a qualsiasi età, dando via libera a questo particolare “porno fai da te”.

Il sexting è una pratica che segue un suo rituale ben preciso: ci si fotografa o filma col telefonino nudi o in pose provocanti e si inviano le immagini tramite messaggi o attraverso profili sui vari social network, nei quali gli utenti entrano in contatto, parlano o praticano sesso virtuale.

Secondo dati statistici, il 74% dei ragazzi e il 37% delle ragazze va sul web fare sesso e a sei ragazzi su dieci la pratica del sexting piace e lo trova altamente soddisfacente. Il dato allarmante è che quattro su dieci dei ragazzi che utilizzano questa pratica dichiarano di condividere le proprie fotografie non solo con partner o amici fidati, ma anche sconosciuti incontrati in rete, rischiando di diventare “vittime” disponibili di adulti senza scrupoli, di consumatori di pornografia o prostituzione minorile.

Insomma, questi ragazzi non si rendono conto che i comportamenti presi possono avere serie conseguenze. Oltre a rischiare di perdere la propria reputazione, possono esserci serie conseguenze legali. Infatti per la legge italiana il sexting è un reato e rientra in ciò che si chiama “produzione e distribuzione di materiale pedopornografico”. Infine, potrebbero essere vittime del “sextortion”, delle parole inglesi “sex” (sesso) ed “extortion” (estorsione). O ancora potrebbero subire pressioni da qualcuno che li obblighi a fare qualcosa contro la propria volontà, per ricavarne dei benefici.

Davanti all’allarme dei porno adolescenti le istituzioni, gli insegnanti e i genitori sono assenti, a causa della “mala educación” e dell’impoverimento degli affetti e dei valori a vantaggio di una vita sessuale disinformata e problematica. Sarebbe invece necessario intervenire per far avvicinare i giovani al sesso in modo sano e corretto, educandoli ad allontanare l’idea della mercificazione di se stessi e dell’uso del proprio corpo come oggetto.

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