[highlight]Ogni premiazione provoca sempre polemiche. Non è da meno il Festival Internazionale del Film di Roma[/highlight]
Si è conclusa ieri, sotto l’occhio vigile e esperto di Marco Müller, l’ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, che ha registrato un trionfo di pubblico, con 150 mila presenze in 10 giorni.
La Giuria Internazionale, presieduta da James Gray e composta da Verónica Chen, Luca Guadagnino, Aleksei Guskov, Noémie Lvovsky, Amir Naderi e Zhang Yuan, si è espressa, provocando le immancabili polemiche che una manifestazione come questa porta con sé.
Fatta eccezione per il premio – a detta di tutti meritato – per il migliore attore, andato a Matthew McConaughey, che interpreta il ruolo di un malato di Aids negli anni ’80 in “Dallas Buyers Club”, a stupire sono stati il premio per il Miglior Film e quello per la Migliore attrice.
Infatti, il prestigioso Marc’Aurelio d’Oro per il miglior film è andato all’outsider “Tir” di Alberto Fasulo, film documentario – più documentario che film, in realtà – che narra le vicende di Branko, ex professore diventato camionista, mentre il Premio per la migliore interpretazione femminile è andato alla bellissima Scarlett Johansson per “Her”.
Leggendo il nome della premiata non sembra esserci nulla di strano, perché Scarlett è una bravissima attrice. Allora cosa ha provocato qualche polemica per l’assegnazione della giuria? Beh, il fatto che, in realtà, il premio non è andato propriamente all’attrice “in carne e ossa”, ma alla sua voce: infatti, nel film di Spike Jonze, Scarlett “interpreta” la voce di un software informatico della quale si innamora Joaquin Phoenix. L’attrice, non senza un pizzico di ironia, ha così ringraziato il Festival di Roma per il premio:
[quote]Ringrazio quegli attori che rimangono dietro le quinte. Attori che mi hanno ispirato con le loro voci e ringrazio infine la giuria per il loro orecchio[/quote].
Motivo di evidente imbarazzo è stato anche il fatto che, stranamente, quasi tutti gli assegnatari dei premi non erano presenti in sala, tanto che il presidente di giuria, James Gray ha dichiarato:
[quote]Sembra un’assurdità che i premi non li riceva direttamente chi li ha vinti, ma a volte al cinema capita anche questo[/quote]
Matthew McConaughey, che ha perso molti chili per calarsi nei panni di un malato di Aids che scopre di poter vivere utilizzando medicine alternative che trova in Messico, ha voluto ricordare il vero Ron Woodroof – alla cui storia è ispirato il film “Dallas Buyers Club” – nel suo messaggio di ringraziamento:
[quote]Ho ammirato molto Ron per la sua voglia di vivere. Possa vivere ancora a lungo il suo spirito che ci ha insegnato tanto[/quote]
Alberto Fasulo, documentarista e regista premiato con il Marco Aurelio d’Oro per il miglior film per il suo “Tir”, incredulo, ha così commentato la sua inaspettata vittoria:
[quote]Mi trema tutto il mondo, io ho creduto molto a questo film e auguro vita eterna a questo Festival che non a caso sta nella città eterna. Ringrazio mia moglie che è anche la mia produttrice e l’attore Branko (Zavrsan, ndr) che ha dato un contributo importante. Spero che questo film accenda un faro sulle tematiche di chi, come i camionisti, ci corre accanto e non ce ne accorgiamo[/quote]