[highlight]Con un po’ di spirito di avventura e tanti soldi da investire si può provare l’ebbrezza di guidare un vero jetpack[/highlight]
[quote]Negli Anni Ottanta pensavo che oggi saremmo volati in giro col Jetpack[/quote]
Ha ragione J Ax, nel suo pezzo dedicato agli anni ’80, “Deca Dance”. In quel periodo il jetpack rappresentava l’ideale mezzo di locomozione del futuro.
Con jetpack, letteralmente “zaino-jet”, si intende un dispositivo, solitamente indossato sulla schiena, che grazie ad una propulsione “a getto”, permette ad una persona di volare.
Purtroppo, fino ad oggi, se si escludono fiere e eventi spettacolari, i jetpack in azione li abbiamo visti solo nei film di fantascienza, nei fumetti e nei cartoni animati, anche se il concetto degli zaini a razzo è apparso nella cultura popolare ben prima delle effettive applicazioni tecnologiche.
Le prime apparizioni, infatti, risalgono al 1928, precisamente alla copertina della rivista pulp di fantascienza Amazing Stories che, presentando il romanzo “L’Allodola dello Spazio” di E. E. Smith, mostrava un uomo che vola con uno zaino a razzo.
Oggi, finalmente, chi ha spirito di avventura e tanti di soldi da investire, può provare l’ebbrezza di guidare un vero jetpack.
Grazie a Raymond Li, un canadese di origine cinese, che un giorno disegnò su un post-it un prototipo di jetpack, che finì subito dopo nel cestino della spazzatura. Ma la sua idea non svanì. Infatti, dopo tre anni e approfondite ricerche, Raymond sviluppò il progetto di un jatpack alimentato ad acqua.
Con l’assistenza del Consiglio Nazionale delle Ricerche del Canada nel 2004, Ray comincia a condurre i primi test di volo. Lo sviluppo del jatpack è andato avanti per anni fino a quando, dopo numerosi prototipi, decine di piloti collaudatori, centinaia di voli, migliaia di ore e innumerevoli modifiche, all’inizio del 2012 è stato presentato e messo in commercio il Jetlev R200. Pochi mesi fa l’azienda ha rilasciato il nuovo modello, il Jetlev R200x.
Eccolo in azione.