[highlight]Il 35% dei giovani in Giappone non è interessato al sesso. Mentre per le donne il sesso “distrae dalla carriera”[/highlight]
Secondo una recente inchiesta del Guardian, il 35% della popolazione giapponese non è interessata ad avere rapporti sessuali.
Sembrerebbe infatti che il sesso e le relazioni affettive distraggano dalla carriera e comportino problemi, per cui molti giovani rinunciano senza sforzi a sposarsi, ad avere relazioni affettive o semplici rapporti occasionali.
Si parla precisamente di “sekkusu shinai shogokun” ossia “la sindrome del celibato”.
I numeri sono seriamente preoccupanti: una studentessa su due dichiara di essere ancora vergine mentre circa il 60% degli uomini dichiara di non essere interessato ai rapporti sessuali.
Le statistiche, secondo gli studi dell’Associazione all’educazione sessuale giapponese (Japan Association for Sex Education), affermano che circa il 35,5 % dei ragazzi tra i 16 e i 19 anni non sono interessati al sesso o lo rifiutano completamente, mentre il 40% delle ragazze dichiara di essere ancora vergine. Numeri in aumento rispetto agli studi precedenti effettuati nel 2008, quando la percentuale di ragazzi non interessati ad esperienze sessuali era del 17,5 %.
Il Giappone è ritenuto il Paese con la più bassa natalità al mondo: per questo motivo, governo e demografi guardano allarmati a questo nuovo fenomeno, percependo “lo scarso interesse sessuale” della sua popolazione come una “catastrofe nazionale”. I nati nel 2012 sono stati poco più di un milione, la cifra più bassa degli ultimi 16 anni. Se questo fenomeno dovesse protrarsi nel tempo e le percentuali dovessero restare costanti, tra circa mezzo secolo la popolazione potrebbe dimezzarsi fino a diminuire di circa un terzo.
Secondo gli studi di una società assicurativa giapponese, la Meiji Yasuda, un terzo degli uomini sotto i trent’anni non è mai uscito con una donna, il 45% delle donne e un quarto degli uomini sotto i 24 anni non prova interesse sessuale. In particolare, è allarmante il calo d’interesse nei confronti delle donne da parte degli uomini, definiti per questo motivo “uomini erbivori” privi di desideri carnali.
Ma a cosa è dovuto questo fenomeno?
Una delle cause principali è da ricercare nell’avanguardia tecnologica, nella digitalizzazione che ha trasferito alla sfera virtuale valori e consuetudini propri dei rapporti tipicamente umani. Secondo il The Guardian, i ragazzi sono attratti dalla tecnologia: tablet, porno, rapporti a pagamento, rapporti virtuali, videogame sono facili sostituti di rapporti interpersonali. Un fattore ulteriormente allarmante è la concezione di molte donne nipponiche secondo le quali il sesso distoglie dalla carriera, in quanto conciliare famiglia e lavoro è un’impresa quasi impossibile.
Le ragioni di questo calo dell’ interesse sessuale sono dunque molteplici. C’è da dire che il sesso in Giappone resta ancora un tabù. Molti non rivelano le proprie esperienze intime e questo si ripercuote anche sull’insegnamento scolastico. Un’ indagine del Ministero della salute afferma che la maggior parte dei ragazzi, circa il 90%, promuove appena con la sufficienza i proprio insegnanti di educazione sessuale.