[highlight]Dopo quasi 100 anni, tra libri scolastici, edizioni limitate e letture di vari scrittori nella “Saletta Rossa”, calano le serrande a Port’Alba della storica libreria Guida[/highlight]
Chiude la libreria Guida di Napoli, e con essa sparisce non solo un pezzo di cultura, ma anche della vita sociale della città.
A darne la conferma, con la voce piena d’amarezza e rabbia, è Mario Guida, uno dei due proprietari:
[quote]Andremo via a novembre, al massimo a dicembre. Abbiamo tirato avanti finora facendo i salti mortali. Ma nessuno ci ha dato una mano[/quote]
Fondata nel 1920 da Alfredo Guida, padre di Mario e Geppino, situata nel cuore del centro storico partenopeo, circondata dai palazzi prestigiosi dell’Università, del Conservatorio, dell’Accademia delle Belle Arti e dei licei, è diventata negli anni un vero e proprio punto di riferimento per la cultura meridionale, scolastica e non.
Rivenditore ufficiale del filosofo Benedetto Croce, la libreria diventa presto un circolo di intellettuali, tappa indispensabile dei viaggi napoletani di Giuseppe Ungaretti ed Eugenio Montale, palcoscenico delle provocazioni del Gruppo 63 con i giovani Edoardo Sanguineti e Umberto Eco, teatro dei proclami beat di Allen Ginsberg e Fernanda Pivano.
Nel 1983, il Ministero dei Beni Culturali dichiara la Libreria Guida “Bene Culturale dello Stato” per l’attività libraria ed editoriale svolta.
Cuore pulsante della libreria, la terza più grande d’Italia, rimane la “Saletta Rossa“: chiamata cosi per il colore delle sue sedie, ha visto scrittori, editori, giornalisti, politici, filosofi ed artisti confrontarsi con il pubblico partenopeo.
Tutti venivano a Port’Alba almeno una volta l’anno: specialmente in autunno, nei giorni delle “campagne” dei libri scolastici.
Il circuito di Guida è composto da sei librerie dirette – due a Napoli, a Port’Alba e al Vomero, le altre a Salerno, Caserta, Benevento ed Avellino – da sei in franchising – a Napoli, Ischia, Nola, S. Angelo dei Lombardi, Ariano Irpino e Capua – e tre sigle editoriali, Alfredo Guida Editore, Guida Editori e Lettere Italiane.
Di queste, ora, restano aperte le Guida di Salerno, Benevento e Caserta, che sono gestite da cooperative dei dipendenti. E resta anche Guida Editori, il marchio che è passato nelle mani di Diego Guida, nipote di Mario e Geppino, dopo la fine della sua esperienza come assessore comunale.
La fine di una dinastia, che ha fatto la storia dell’editoria e della cultura napoletana del Novecento, inizia con la chiusura della libreria gemella situata a via Merliani, al Vomero.
La crisi economica ha colpito tutti, in particolare il settore editoriale, con la crescita e la diffusione sempre maggiore degli ebook.
Nel 2007, tramite Letture Italiane s.r.l, i fratelli Guida ottengono dal Banco di Napoli un finanziamento per 4 milioni di euro, portando come garanzia il proprio patrimonio immobiliare, stimato in 8 milioni. Ma il crollo del mercato immobiliare crea ancora più problemi, come ha spiegato Geppino Guida:
[quote]Il finanziamento serviva a tenere in vita la libreria del Vomero, che comunque abbiamo dovuto chiudere. Parallelamente è cambiata anche la valutazione del nostro patrimonio, scendendo a 3,5 milioni[/quote]
A marzo, giudiziariamente, arriva il fallimento. Dei 20 dipendenti che lavoravano nella libreria, 16 sono in cassa integrazione e solo 4 svolgono ancora il loro lavoro, almeno per ora.
Una soluzione, però, ci sarebbe: vendere gli immobili per coprire le perdite, ma lo stato di fallimento per la libreria e i locali vincolati dal Ministero dei Beni Culturali hanno notevolmente abbassato il loro valore.
I Guida non si sono arresi e sono ripartiti con un nuovo soggetto, “Librinonsolo”, che occupa lo stabile di Port’Alba pagando un fitto alla curatela.
Negli ultimi giorni però, è arrivata la notifica di sfratto. Per liberare il locale dai libri, tra cui molti testi da collezione introvabili, sono state inviate delle mail ai clienti più affezionati, offrendo il 30% di sconto, come racconta Geppino Guida.
[quote]Abbiamo provato politiche di prezzo molto aggressive ma il pubblico non ha risposto. D’altra parte, con la crisi che c’è e la gente che fa fatica a procurarsi i beni di prima necessità, la lettura scende in fondo alla scala delle necessità[/quote]
Ma i cittadini di Napoli si rifiutano di perdere quello che è un simbolo per la città e su internet compaiono le petizioni per cercare di salvare la storica libreria.
Il primo a lanciarla è Gennaro Capodanno, Presidente del Comitato Valori Collinari, che lancia la petizione sia su Facebook che sul sito Firmiamo.it, chiamata: “Diciamo no alla chiusura della Libreria Guida a Port’Alba”:
[quote]Facendomi portavoce della volontà di molti napoletani, tanti dei quali affezionati frequentatori della struttura e della ben nota Saletta Rossa da generazioni, ho lanciato una petizione contro la chiusura sia su Facebook che sul sito firmiamo.it per raccogliere quante più firme possibili. [/quote]
Indignazione anche da parte del vicepresidente della Regione, Guido Trombetti, che dichiara:
[quote]La Saletta rossa va salvata, è un simbolo della cultura della nostra città. Mi auguro che Mario Guida riesca a superare questo momento difficile, ma in ogni caso non può essere spenta la luce della Saletta rossa, un faro illuminato nei decenni dai più alti esempi della nostra cultura, una sala in cui tra i tanti è stato anche Alberto Moravia[/quote]