[highlight]Servizio Pubblico: con l’intervista a Michelle Bonev sull’omosessualità di Francesca Pascale Michele Santoro fa il boom di ascolti. E parte la guerra dei troll su Twitter[/highlight]
Ieri Servizio Pubblico sembrava Pomeriggio Cinque. A farla da padrona, infatti, è stato il gossip, il sensazionalismo da fascia pomeridiana e il litigio perpetuo.
Ospite della trasmissione Michelle Bonev, l’attrice bulgara che pochi giorni fa ha rilasciato delle dichiarazioni sulla fidanzata di Silvio Berlusconi, Francesca Pascale.
La Bonev ha ribadito quanto detto nei giorni scorsi, sostenendo l’omosessualità della “first lady”, con la quale pare abbia avuto anche una relazione.
Questo significa, in sintesi, che il fidanzamento ufficiale, tanto sbandierato negli ultimi mesi, tra Silvio Berlusconi e Francesca Pascale è finto, frutto esclusivamente di un accordo tra i due.
Tante le critiche alla trasmissione di Santoro, e non solo dagli esponenti del Pdl. Infatti, sui social network impazzano i commenti negativi di spettatori enormemente delusi dal basso livello della trasmissione.
«Francamente ORA abbiamo cose più importanti cui pensare…che ne dite di un bel servizio su ciò che accade in Campania da 20-30 anni?», scrive Dona Dody sulla pagina Facebook ufficiale di Servizio Pubblico.
«Ieri la trasmissione era penosa, non ho retto per più di 20 minuti. Spero le prossime siano su problemi concreti, non sui sui vizietti, le amichette e le fidanzatine di un depravato», il commento di Giuseppe Putzolu. «Una delle peggiori trasmissioni di Santoro. Se non la peggiore. Il cav ringrazia», rincara la dose Antonio Calabrese.
Evidentemente quello che conta per Michele Santoro sono gli ascolti:
Ma le critiche e gli attacchi non sono andati giù a Santoro & Co., così, ieri sera, sempre sulla pagina di Facebook, è apparso un post scritto da Giulia Innocenzi e Federico Mello nel quale si parla di un vero e proprio attacco alla trasmissione, attraverso l’utilizzo di troll e profili finti con i quali sono stati pubblicati messaggi e commenti negativi su Twitter, contrassegnanti dall’hashtag #disserviziopubblico.
La fonte citata dalla redazione di Servizio Pubblico è un articolo pubblicato dall’Huffington Post, nel quale si legge che a Palazzo Grazioli era pronta una “task force Twitter” messa in piedi da Nunzia De Girolamo e Maria Rosaria Rossi per contrastare sul social network la puntata di Santoro.
La Innocenzi e Mello continuano, poi, a spiegare la natura degli account fake utilizzati per lo scopo, illustrando collegamenti con sondaggisti e strateghi berlusconiani, e concludendo sostenendo l’inefficacia e la sconfitta della “macchina del fango”:
[quote]I risultati sono che, nella serata, #serviziopubblico può contare 15mila citazioni; #disserviziopubblico circa un quinto: poco più di 3mila. I troll hanno quindi perso la loro battaglia? Sì e no. È persa perché l’hashtag del Pdl è rimasto minoritario. È vinta, però, nell’affermare un’altra verità presentata come nata “spontaneamente” in rete e perciò ipoteticamente più autentica. Sul campo, a rimanere tramortita, è la reale dinamica dei fatti. Sotto gli occhi di tutti, inoltre, rimane un’altra evidenza: la Rete, come gli altri media, è manipolabile. E chi da sempre conduce un gioco sporco sugli “old media”, ci ha messo poco a colonizzare con gli stessi identici mezzi un altro ring: quello dei social network[/quote]
Comunque sia andata, nella lotta tra troll e umani, a perdere probabilmente è stata l’informazione.