Tumore al pancreas: nuovo test brevettato da un sedicenne

[highlight]Jack Thomas Andraka, sedici anni, ha creato un nuovo metodo, poco costoso, per rilevare l’aumento di una proteina che indica l’inizio del tumore al pancreas[/highlight]


Sedici anni e un caschetto biondo. Di solito a quell’età i ragazzi pensano solo ad uscire con amici, andare alle feste, a divertirsi. Questo adolescente, invece, ha scoperto un test per individuare il tumore al pancreas, e lo ha presentato all’esposizione Europea su creatività e manifattura digitale “Maker Faire”, in corso a Roma in questi giorni presso il Palazzo delle Esposizioni.

Proprio cosi, Jack Thomas Andraka, nato nel 1997 e iscritto al terzo anno del liceo “Cronwille” nel Maryland, è già in brillante “scienziato”.

Nel 2012, a soli 15 anni, Jack fu già insignito del “Gordon E. Moore Award”, prestigioso premio dell’ “Intel International Science and Engineering Fair”.

La sua nuova scoperta, che potrebbe rivoluzionare il settore della ricerca oncologica, consiste in un metodo, rapido e poco costoso, per rilevare precocemente l’aumento di una proteina che segnala l’inizio dello sviluppo del tumore al pancreas, consentendo in questo modo una cura mirata e tempestiva. Inoltre, il metodo potrebbe essere applicato anche all’analisi dei tumori alle ovaie e ai polmoni.

Per sviluppare la sua nuova scoperta ci sono voluti settantacinquemila dollari, e il percorso per Jack non è stato per niente semplice.

Tutto ha inizio quando, l’anno scorso, un amico di famiglia muore a causa di un tumore al pancreas. Jack inizia così a studiare e ideare una soluzione durante le lezioni di biologia e leggendo articoli e ricerche sul tema via internet, come lui stesso ha raccontato a Roma:

[quote]«Mi sono interessato del tumore al pancreas per la morte di un caro amico di famiglia. Per me era come uno zio. Ho cominciato a fare ricerche nel web su questo tipo di cancro, sulle proteine tumorali e sui recettori. E ho trovato un database di 8 mila proteine, potenziali indicatori di un tumore al pancreas. La quattromillesima proteina mi è sembrata interessante: nel sangue dei malati ce n’è tantissima. Ho pensato fosse il mio target. Così ho ideato un test per poterla individuare in fase precoce»[/quote]

Quando ha intuito di essere arrivato ad un punto cruciale nel suo lavoro e di aver bisogno di una ricerca in laboratorio, Jack ha inviato 200 email a scienziati, oncologi e enti di ricerca statunitensi.

Dopo 199 email di rifiuto alla sua proposta, una possibilità per Jack è arrivata dal professor Anirban Maitra, oncologo della Johns Hopkins University, specializzato proprio nello studio e nella cura del tumore al pancreas, che gli ha messo a disposizione il proprio laboratorio.

Le ore dopo la scuola, i week-end e i giorni di festa, il giovane ricercatore le ha passate a lavorare al suo progetto. Il professor Maitra si è dichiarato entusiasta del suo pupillo:

[quote]«Sentirete molto parlare di lui negli anni a venire. Questo ragazzo è l’Edison dei nostri tempi. Dalla sua mente scaturiranno parecchie lampadine».[/quote]

Il metodo da lui inventato prevede l’utilizzo di una striscia cartacea che, una volta immersa in una soluzione di nano tubi di carbonio, mette in evidenza i livelli nel sangue di mesotelina, un biomarcatore del cancro al pancreas.

Questo test è 26 mila volte più economico, 28 volte più veloce e 168 volte più sensibile di quello attualmente usato in medicina. Infatti, attualmente questa striscia costa solo 3 centesimi e si possono effettuare 10 test per una durata massima di 5 minuti.

L’attenzione su questa scoperta è massima, poiché il tumore al pancreas è, infatti, una malattia devastante con un tasso di sopravvivenza a 5 anni di solo il 5,5%.

Una delle ragioni di questo basso tasso di sopravvivenza è, come sostengono i medici e i ricercatori, la mancanza di metodi di screening non invasivi, precisi e poco costosi.

Jack non è solo un valido scienziato, ma anche un “piccolo grande uomo”; infatti, ha rifiutato l’idea di arricchirsi vendendo il suo brevetto alle multinazionali farmaceutiche, per creare una società che si occupi autonomamente della commercializzazione del prodotto.

Jack continuerà la sua ricerca alla Hopkins University:

[quote]«Continuerò per le 100 persone che ogni giorno muoiono di tumore al pancreas, a cui va quotidianamente il mio pensiero. Ma – assicura – vivo anche il mio lato giovane con una pizza tra amici, film d’avventura e post su Facebook»[/quote]

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