[highlight]Domani 4 ottobre presso la Distilleria-Feltrinelli Point di Pomigliano D’Arco la prima tappa di Impronte Sonore Festival, con Ballads[/highlight]
Organizzato da GMphotoAgency e con la direzione artistica di Giacomo Ambrosino, Impronte Sonore è un festival musicale itinerante. La prima tappa domani sera presso la Distilleria di Pomigliano D’Arco.
Si parte con Ballads, il progetto di Francesco di Bella e Alfonso Bruno che nasce dalle ceneri dei 24 Grana. Con una formazione inedita, Ballads propone canzoni nel loro arrangiamento più primitivo con chitarra e voce, esperimento a cui vengono sottoposte sia composizioni dei 24 Grana sia, in forma di cover, brani di rock americano e inglese con un repertorio composto da grandi successi rivisitati in chiave acustica.
[quote]Dall’incontro tra un pallone Supersantos (a dire il vero un po’ sgonfio) e una vecchia chitarra acustica Eko, nasce Ballads: una performance di Francesco Di Bella e Alfonso “Fofò” Bruno, una pesca (se fortunata, chi può dirlo) di canzoni dal culo di una bottiglia di Jack Daniels. Da Costello ai Buzzcocks passando per territori californiani fino alle elucubrazioni sofisticate degli Style Council…dal degenere Thunders ai misconosciuti Neutral Milk Hotel, da Molina a Neil Young; un viaggio (forse senza ritorno) attraverso i vari decenni della musica rock, folk, etc… d’autore e non! Consigliato a un pubblico di rockettari indefessi (o indie-fessi)[/quote]
Come gruppo di supporto suoneranno i “The Chemists”, una cover band capace di passare dai Killers ai Muse fino ad arrivare ai Radiohead.
Impronte Sonore è un festival musicale atipico; l’idea portante dell’iniziativa è il percorso, quello che tutti gli artisti devono compiere per poter passare dalla propria cameretta ai palcoscenici importanti. Un percorso fatto di piccoli passi, che lasciano dietro una scia di impronte indelebili. Quest’idea si traduce, in concreto, in un Festival organizzato a tappe, come se fosse un tour con con il quale portare musica e arte in club, locali, teatri, piazze, sforzandosi sempre di conservare quella dimensione intima che consente al pubblico di entrare realmente in contatto con gli artisti, per scoprirli ed imparare a conoscerli meglio.
Perché tutti partono da zero, ma solo alcuni lasciano il segno.