[highlight]Il Consiglio Direttivo della Susan G. Komen Italia ha cancellato la tappa napoletana della Race for the Cure, ma non ha fermato la voglia di correre per la prevenzione[/highlight]
Da quattro anni Napoli ospitava una delle tappe della Susan G. Komen, entrando così a far parte della rete internazionale che opera da decenni per sensibilizzare le vaste platee sul tema della prevenzione e della lotta al tumore al seno.
[quote]Nella riunione del 12 febbraio u.s., il Consiglio Direttivo della Susan G. Komen Italia ha deciso di sospendere l’organizzazione della quarta edizione della Race for the Cure di Napoli, originariamente prevista per il 4-5-6 Ottobre 2013, e di sciogliere il suo Comitato Regionale.[/quote]
Così recita il comunicato inserito nel sito ufficiale della manifestazione. E aggiunge che:
[quote]Il Consiglio Direttivo ha ritenuto infatti che, malgrado la partecipazione entusiasta di migliaia di partecipanti nelle prime tre edizioni ed il supporto delle Istituzioni locali e di alcune aziende, la manifestazione non abbia raggiunto quel corretto bilanciamento tra fondi raccolti e costi di organizzazione, che costituiscono il modello operativo qualificante ed imprescindibile della Komen Italia.[/quote]
Traduzione: si conclude l’avventura napoletana della Komen Race Cure, con saluti e ringraziamenti che non addolciscono l’amaro sapore del fallimento.
L’onda rosa che da 25 anni invade gli Stati Uniti e che è dilagata sino in Europa si ferma a Napoli.
La prevenzione non è un rimedio ma nemmeno un vezzo, è lo strumento più efficace per giocare d’anticipo contro il male; è consapevolezza non paranoica che il nostro corpo è un meccanismo perfetto, passibile di guasti, e che il cancro dilaga per le mutate abitudini alimentari, per il peggiorare delle condizioni atmosferiche, per il diffondersi di comportamenti insani ma anche per intervento di variabili non codificabili e, ahinoi, per effetto della casualità.
Chi combatte una battaglia per passione non si arrende facilmente e, una volta che si è toccato con mano il dolore, risulta impossibile sottrarsi. Soprattutto quando i propri sforzi sono stati premiati con risultati che si misurano in termini di diffusione dell’informazione e, a cascata, in un maggior numero di casi diagnosticati precocemente e quindi con maggiore probabilità di guarigione.
Il comitato regionale campano della Komen ha incassato i ringraziamenti dell’organizzazione internazionale ma molti, tra coloro che hanno attivamente contribuito alla realizzazione delle precedenti edizioni, hanno deciso di non vanificare gli sforzi e il lavoro svolto negli ultimi anni, unendo risorse ed energie.
La Sportform, presieduta da Tommaso Mandato (già Presidente del Comitato Regionale Campania della Susan G. Komen), la “Campus Salute” e altre associazioni a esse vicine hanno infatti dato vita alla creazione di nuovo evento che, partendo dall’ esperienza della Komen Race Cure ha deciso di ampliare il proprio raggio di azione.
Il “CAMPUS – Salute Sport Solidarietà” manterrà nelle linee guida i valori e gli intenti precedentemente perseguiti, continuando dunque nella raccolta fondi per futuri investimenti e nella divulgazione scientifica. Ma ,anche e soprattutto, porterà in piazza il cancro.
Chi ha avuto la sventura di imbattersi in questo terribile male, in prima persona o attraverso i propri cari, sa che fa paura a tutti e il modo più diffuso di rapportarcisi è l’omertà, il silenzio, il far finta di nulla.
Il male invece va esposto alla luce del giorno, va sezionato, spiegato, sfatato.
Lo si porta in piazza per combatterlo ancora una volta con un’onda di energia positiva, con la cultura della conoscenza, dei controlli periodici.
Quattro giorni di “sport e salute”, dal 17 al 20 ottobre, durante i quali Piazza del Plebiscito si trasformerà in un enorme campus, con aree destinate alle visite mediche ed altre destinate allo sport.
Lo sport in quanto sinonimo di cura del corpo sarà parte integrante dell’evento, che ha fatto registrare la partecipazione di nomi noti e di sponsor di rilievo nazionale.
Giorno dopo giorno si registrano adesioni spontanee da parte di associazioni, team sportivi, volti del mondo dello spettacolo. Ci piace credere che questi ultimi non inseguano una facile visibilità, ma piuttosto abbiano scelto di mettere la loro al servizio di una battaglia per la vita.
La partecipazione solleva dubbi sulla correttezza delle valutazioni che hanno portato alla cancellazione della manifestazione storica, ma allo stesso tempo mette in evidenza che l’organizzazione, l’ottimismo, la prevenzione e l’energia positiva rappresentano una squadra imbattibile che non si ferma di fronte ai deludenti ritorni economici, non ferma la sua corsa contro il male e soprattutto contro l’ignoranza in cui esso prolifera.
E proprio con una maratona, abbinata ad una passeggiata di due chilometri, si concluderà un evento che sarà la risposta tutta campana alla defezione dell’organizzazione statunitense.