[highlight]Rabbia e rassegnazione per i pendolari della Circumvesuviana: oggi nuovo blocco ai treni[/highlight]
Impiegare 3 ore per rientrare a casa, quando in realtà il tragitto dovrebbe durare soltanto 40 minuti. Questa è la realtà dei pendolari campani, che oggi hanno subito l’ennesimo disagio provocato dalla Circumvesuviana.
Un treno perso a causa dei 5 minuti di ritardo della metropolitana ha giocato un brutto scherzo a tantissime persone, tra cui la sottoscritta.
Erano le 12.20 quando, arrivati finalmente alla stazione della Vesuviana, abbiamo scoperto la soppressione di molte corse, in particolare sulla tratta Napoli-Baiano. Risultato? Un’ora in piedi ad attendere un treno che non c’era. Poi, l’illusione: vengono annunciati orario e binario della partenza, ma subito dopo si ritorna alla realtà, con la voce dell’altoparlante che ci fredda e dice: «Si avvisano i signori viaggiatori che, a causa dell’occupazione di alcuni manifestanti di Porta Nolana, i treni sono momentaneamente sospesi».
Da qui ha iniziato a dilagare il panico. Tutti noi che avevamo già preso posto a sedere nelle carrozze siamo scesi dai treni per accertarci di ciò che stava accadendo. Circa 40 dipendenti dell’Eav si sono disposti sui binari, intralciando il percorso che avrebbero dovuto seguire i mezzi pubblici. Nessun treno è partito e nessun treno è giunto in stazione, per minuti che sono sembrati lunghissimi.
L’ira dei pendolari ha dato sfogo a manifestazioni aperte di nervosismo e disagio. Alcuni si sono recati presso i manifestanti per cercare chiarimenti. I toni si sono alzati e sono intervenute sempre più persone, in questo scambio tra coloro che erano stati bloccati e gli occupanti. Per più di un’ora la situazione non è cambiata e nel frattempo lo stesso avviso veniva ripetuto con tono assolutamente indifferente a ciò che stava accadendo.
Alcune persone hanno telefonato alle forze dell’ordine, ma nessuno si è fatto vivo.
Poco dopo, dalle panchine, si sono sentite urla di donna aggressive e accusatorie, che incitavano tutti alla rivolta. I manifestanti si sono anche scusati per i disagi procurati ai viaggiatori, ma hanno replicato più volte che non hanno altri modi per farsi sentire, dato che si sono rivolti senza esito anche alle televisioni.
Nel frattempo, venivano chiuse le serrande che ostacolano il passaggio tra le scale e i binari. Molti si sono affrettati a correre fuori dalla stazione per il timore di restare chiusi dentro. Altri, come me, sono rimasti increduli di fronte a questi avvenimenti e si sono smossi soltanto quando, all’ultima scala rimasta aperta, sono stati incitati dagli stessi dipendenti dell’Eav a uscire fuori perché nessuno avrebbe potuto viaggiare, in giornata.
Fuori dalla stazione la situazione non è stata migliore. C’era un furgone della polizia, con tanto di poliziotti fermi, e nessuno di loro è sceso a controllare cosa stesse accadendo. Due pullman erano fermi ma, anche qui, nessuno ci ha saputo dare informazioni su orari e destinazioni. Uno dei due, noncurante delle persone, ha chiuso gli sportelli ed è partito via, vuoto, senza curarsi di chi era a terra.
Molti sono rimasti lì ancora per un po’, altri sono riusciti ad andare via grazie al soccorso di qualche parente o conoscente con l’auto. Questo però è soltanto l’ennesimo capitolo di storia senza fine, che continuamente procura problemi.
Anche la pubblicazione di questo articolo è una conseguenza di molti disagi: nelle mie intenzioni doveva uscir fuori circa 4 ore fa, ma solo ora sono riuscita ad avere accesso al mio pc.
Purtroppo, è questa la vita di noi pendolari campani!