[highlight]Aaron Alexis, morto nell’attentato, sarebbe l’unico responsabile della sparatoria nella base della marina militare di Washington Dc[/highlight]
Sono almeno 13 le persone rimaste uccise e 8 quelle ferite nella sparatoria avvenuta intorno alle 8.20 del mattino di ieri al Navy Yard di Washington, i vecchi cantieri navali della marina militare a Washington D.C., negli Stati Uniti.
Le indagini e i rilevamenti sono però ancora in corso, e il numero delle vittime potrebbe aumentare.
Le prime voci confuse avevano fatto credere che all’opera ci fosse stato un commando di più persone; tesi poi corretta dagli investigatori, che sono ormai convinti che la mano esecutrice dell’attentato sia di una sola persona.
Il quasi certo unico attentatore è Aaron Alexis, 34 anni, originario di Brooklyn, rimasto ucciso nell’attentato, che aveva già prestato servizio in passato nella Marina e lavorava da pochi mesi part-time in un’agenzia privata in collaborazione con la Navy Yard. Per questo, sarebbe riuscito a entrare nel complesso militare semplicemente mostrando solo il tesserino.
Ancora ignote e al vaglio degli inquirenti le motivazioni che hanno portato al folle gesto di Alexis, probabilmente legate alla perdita del posto da consulente. Inoltre, l’uomo risulta aver avuto in passato problemi legati alle armi ed esser sofferente di disturbo post-traumatico da stress dopo gli attentati dell’11 settembre.
Secondo una lista pubblicata sul Washington Post, questa è la dodicesima sparatoria per numero di morti negli Stati Uniti.
Ma è anche l’ennesimo caso di grave violenza negli USA, che riporta al centro dell’attenzione la questione delle armi, dopo il caso Trayvon Martin (di cui abbiamo parlato qui) e quello più recente del bimbo della Louisiana di 8 anni che ha ucciso la nonna (ne abbiamo parlato qui).
Il Presidente Obama, raggiunto dalla tragica notizia, ha affermato che i responsabili dovranno rispondere di quanto fatto, definendo il gesto:
[quote]un atto di codardia contro gli americani coraggiosi che lavorano per la sicurezza del nostro Paese[/quote]
Al centro delle indagini degli investigatori ci sono ora due questioni: la facilità con cui l’attentatore è entrato armato nella base e lo stabilire se si tratta realmente di un gesto isolato di un folle, oppure di un azione terroristica più ampia.