Under 21, falsa partenza per Di Biagio

[highlight]Il nuovo ciclo della nazionale italiana Under 21 comincia con una sconfitta, ma i problemi per Di Biagio non sono solo sul rettangolo di gioco[/highlight]


Dal 2-4 del 18 giugno scorso al 1-3 di ieri sera. Due sconfitte consecutive in partite ufficiali, per l’Under 21 italiana, che però hanno valore totalmente differente.

Nel primo caso, infatti, in palio c’era l’Europeo di categoria, e gli azzurrini di Devis Mangia non riuscirono a superare la corazzata Spagna e i suoi “canterani”, i ragazzi formati nelle giovanili dei club principali della nazione iberica (su tutti Thiago Alcantara, che ora dal Barcellona si è trasferito al Bayern Monaco). A Rieti, invece, gli avversari erano sì “Diavoli Rossi” (seppur in nero), ma con la bandiera del Belgio, cliente all’apparenza più abbordabile.

Eppure, dopo un primo tempo incoraggiante e chiuso in vantaggio, nella ripresa i ragazzi di Walem hanno preso il sopravvento e punito l’Italia, incapace di reagire adeguatamente.

Certo, non è da sottovalutare la questione relativa alla condizione fisica: il calo nei secondi 45 minuti è apparso netto ed è in parte giustificabile, visto che siamo agli inizi della stagione.

Ma questa non è la sola spiegazione, né purtroppo la principale.

Si osservino e confrontino queste rose:

[quote]Pagotto, Buffon; Panucci, Pistone, Cannavaro, Galante, Fresi, Sartor, Nesta; Ametrano, Tommasi, Tacchinardi, Pecchia, Brambilla; Morfeo, Amoruso, Delvecchio, Totti[/quote]

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[quote]Amelia, Agliardi, Zotti; Zaccardo, Moretti, Gamberini, Bonera, Barzagli, Bovo, Potenza; De Rossi, Pinzi, Palombo, Donadel, Mesto, Del Nero, Brighi; Rosina, Caracciolo, D’Agostino, Gilardino, Sculli[/quote]

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[quote]Bardi, Leali, Colombi; Biraghi, Donati, Capuano, Caldirola, Bianchetti, Regini, Crimi; Verratti, Florenzi, Marrone, Bertolacci, Sansone, Saponara, Rossi; Immobile, Gabbiadini, Insigne, Destro, Paloschi, Borini[/quote]

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[quote]Bardi, Leali, Pigliacelli; Antei, Bianchetti, Di Lorenzo, Frascatore, Liviero, Masi, Sabelli, Zappacosta; Baselli, Battocchio, Busellato, Crisetig, Fossati, Gatto, Molina; Belotti, Boateng, Fedato, Improta, Longo, Piscitella[/quote]

La prima è la squadra guidata da Cesare Maldini che trionfò nell’Europeo 1996 per la terza volta consecutiva, battendo in finale la Spagna di Raul, Mendieta e Morientes. La seconda è del 2004, con commissario tecnico Claudio Gentile, ultimo a sollevare il trofeo continentale.

Le altre due rose sono quelle più recenti, quella dell’Europeo 2013 in Israele e quella convocata da Di Biagio per le nuove qualificazioni.

L’impoverimento del nostro calcio si spiega tutto qui, nella differenza tra i nomi in questi 17 anni. Da calciatori tenuti in considerazione nelle principali squadre di serie A (e che saranno il nucleo della squadra campione del Mondo nel 2006, compreso il Pallone d’Oro Fabio Cannavaro) a ragazzi che si giocano il posto in serie B o in Lega Pro.

L’ultimo mercato ha confermato ancor di più il trend (negativo) che sta caratterizzando le società italiane: si pensi all’Inter, che ha lasciato partire per l’estero due colonne dell’Under 21 di Mangia, Caldirola e Donati, preferendo scommettere su un talento di pari età ma brasiliano, Wallace.

Qualche settimana fa, tra il serio e il faceto, Matteo Bianchetti, neo-acquisto del Verona dopo l’esperienza (anche lui) all’Inter, ha dichiarato:

[quote]Se mi chiamassi Luis Blanco giocherei anche io.[/quote]

Bisogna credergli? Di sicuro, è evidente che i nostri club peccano di esterofilia e, in qualche caso, di mancanza di coraggio nel puntare sui “talentini” azzurri. Altre volte, c’è la variabile psicologica e la difficoltà di essere “profeti in patria”. Né è da scartare l’ipotesi che oggi la nostra nazione viva una fase di “pausa” generazionale, come può essere fisiologico.

Tra gli ultimi convocati di Di Biagio, solo in 7 sono tesserati con squadre di massima serie, e l’unico ad avere il posto da titolare è il portiere Bardi. Nel Belgio, invece, sono scesi in campo ragazzi che hanno esperienza anche in competizioni europee, oltre che nel campionato.

C’è certamente tempo per evitare il fallimento totale e la mancata qualificazione ai prossimi Europei, che significherebbe anche dire addio alle Olimpiadi di Rio del 2016. Però bisogna reagire subito a questi segnali negativi e invertire la tendenza, perché la squadra che ha vinto più Europei Under 21 sembra avviata a un triste declino.

Anche nel calcio, l’Italia non sembra essere (più) un Paese per giovani.


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