[highlight]Attivisti di Greenpeace presenti al Gran Premio di Formula Uno sul circuito di Spa-Francorchamps[/highlight]
Continuano le azioni di Greenpeace per denunciare la corsa all’oro nero di Shell nell’Artico. La campagna “Save the Arctic” (ne abbiamo parlato qui) non si ferma, più di quattro milioni di persone hanno firmato l’appello dell’organizzazione che chiede l’istituzione di un Santuario nell’Artico per tutelare le specie animali presenti.
Attivisti di diverse nazioni nelle scorse settimane si sono impegnati in azioni dimostrative per denunciare la multinazionale che sta per intraprendere le trivellazioni petrolifere nella Russia Artica.
Solo pochi giorni fa ad Amburgo degli attivisti hanno fissato un banner lungo la facciata del più famoso edificio della città, l’Elbphilharmonie, il palazzo della nuova filarmonica, con il seguente messaggio: “Se ci fosse petrolio qui, Shell trivellerebbe”.
A distanza di due giorni cambia lo scenario ma il messaggio resta lo stesso. Oggi degli attivisti dell’organizzazione ambientalista hanno sfidato Shell entrando in un ambito in cui l’azienda è sovrana. Si tratta del Gran Premio di Formula Uno del Belgio, disputatosi oggi e di cui Shell è il main sponsor.
L’obiettivo degli attivisti è stato quello di denunciare il lato sporco di Shell, sfidandola sul suo campo di battaglia favorito: l’automobilismo.
Saranno riusciti a rubarle la scena? Di certo prima del semaforo verde i riflettori erano tutti puntati sulle tribune. Prima della partenza, infatti, 4 attivisti hanno calato dalla tribuna principale dello storico circuito di Spa-Francorchamps uno striscione con su scritto: “Petrolio dell’Artico? No a Shell”.
L’azione di oggi è stata accompagnata da un comunicato stampa del direttore esecutivo di Greenpeace, Kumi Naidoo, in cui ne viene esplicitata la motivazione:
[quote]La corsa è iniziata. È tempo di separare lo sponsor dallo sport e di rendere pubblici gli sporchi piani di Shell[/quote]
Nel comunicato Naidoo fa appello alle diversità che compongono la platea dei Greenpeacers così come del pubblico automobilistico, certo che su entrambi gli spalti ci sia possa essere coesione e condivisione di un obiettivo comune: la salvaguardia del pianeta e in particolare dell’Artico.
La corsa è ancora lunga , però oggi Greenpeace si è aggiudicata il Gran Premio del Belgio.