[highlight]Il ritorno di Guillermo Del Toro nelle sale con Pacific Rim, un film apparentemente non originale[/highlight]
Attaccata da giganteschi mostri provenienti da un altro mondo, i Kaiju, l’umanità si difende schierando gli Jaeger, robot altrettanto grandi controllati simultaneamente da due piloti. Questo è il ruolo dei due protagonisti Charlie Humman (Jax Teller nella serie TV Sons of Anarchy) e Rinko Kikuchi (candidata all’oscar nel 2006 come miglior attrice non protagonista nel film Babel), scelti dal regista Guillermo Del Toro per il suo nuovo film, Pacific Rim, uscito nelle sale italiane l’11 Luglio 2013.
Fin dall’uscita del primo trailer il film del regista messicano ha suscitato subito l’interesse di una fetta di pubblico che ha voluto vedere in questo film la versione cinematografica della celebre opera di animazione nipponica, Neon Genesis Evangelion, ideata da Hideoki Anno.
Ma già dalle prime battute si intuisce come l’opera di Del Toro si avvicina più ai classici generi dei “robottoni” (Mazinga o Gundam) e alle serie di film sui mostri giganti (chiamati Kaiju appunto), piuttosto che all’opera di Anno.
Questo progetto, sebbene abbia alzato un “mezzo” polverone, appare agli occhi dello spettatore come già visto, riutilizzatore di cliché sperimentati parecchie volte; un film che potrebbe soddisfare gli “amanti principianti” del genere, ma che lascia ben poco a chi si sarebbe aspettato idee originali ed emozioni forti.
Nella prima settimana ha visto negli USA un crollo ai botteghini, facendo subito pensare ad un fiasco, evitato grazie al mercato Russo e Cinese, dove l’opera di Del Toro ha visto un grande successo incassando diversi milioni di dollari.
Nonostante l’insuccesso nel mercato statunitense il regista, affiancato dallo sceneggiatore Travis Beachman, ha espresso il desiderio di realizzare il sequel, o meglio uno spin-off, di Pacific Rim, inserendo il celebre Godzilla. Per tale sequel la Legendary Pictures avrebbe riconfermato la coppia Del Toro – Beachman.
Eppure Pacific Rim sembra essere piaciuto, quindi non resta che augurare a Del Toro di realizzare un sequel che riesca almeno a tenere testa a se stesso.