[highlight]Lavoro, sempre peggio. Un milione di persone in uscita dal mercato del lavoro a fronte di 750 mila in ingresso[/highlight]
Un rilevamento effettuato dal sistema Excelsior, da Unioncamere e Ministero del Lavoro evidenzia un dato preoccupante. A fronte delle 750 mila assunzioni complessive effettuate e previste dalle imprese, si conta quasi un milione di lavoratori in meno per il 2013, frutto di pensionamenti, licenziamenti e cessazioni di attività, con un saldo negativo di 250 mila unità.
I settori più colpiti sono l’edilizia, complice il crollo del mercato immobiliare, le piccole imprese, il commercio al dettaglio, con picchi nelle regioni del Sud.
A lasciare stupiti, però, è il dato negativo del settore turistico (-25.000 unità), che in un Paese come l’Italia dovrebbe rappresentare il traino dell’economia nazionale. Invece, tra mala gestione dei siti d’interesse artistico e culturale, pessimi servizi di trasporto pubblico e prezzi superiori alla media europea, ci ritroviamo a sprecare un patrimonio che tutto il mondo ci invidia.
Commentando i dati, il Ministro Giovannini ha dichiarato:
[quote] «Ci sono imprese che stanno crescendo e sono quelle orientate all’export e invece le piccole imprese, orientate al mercato interno, soffrono molto» [/quote]
A dare un minimo di respiro e di speranza alla nostra economia è il dato riguardante le assunzioni effettuate e programmate entro la fine del 2013; 750 mila persone riusciranno, finalmente, a trovare un’occupazione.
Certo, il totale registra comunque un passivo, ma in momento come questo l’unica cosa che ci rimane è accontentarsi di quel poco di buono che c’è.