[highlight]Presentata Lumen Fidei, l’enciclica redatta a quattro mani con Joseph Ratzinger[/highlight]
È un’enciclica puramente teologica “Lumen Fidei” (La Luce della Fede), formata da quattro capitoli più un’introduzione e una conclusione. Ma è soprattutto la prima con la firma di Papa Francesco, che ha portato avanti il lavoro del suo predecessore Benedetto XVI.
Nel testo, i due Pontefici si soffermano sulla famiglia fondata sul matrimonio, inteso come unione stabile tra uomo e donna. Essa, fondata sull’amore in Cristo, nasce dal riconoscimento e dall’accettazione della bontà della differenza sessuale, promette «un amore che sia per sempre» e riconosce l’amore creatore che porta a generare figli.
«La fede – ribadisce Papa Francesco – non è un rifugio per gente senza coraggio, ma la dilatazione della vita». Questa, per il Papa argentino, illumina anche tutti i rapporti sociali donando un nuovo significato alla fraternità universale tra gli uomini, che non è solo uguaglianza, ma esperienza della paternità di Dio e comprensione della dignità della singola persona.
La fede, per il Pontefice argentino, aiuta anche l’uomo a rispettare la natura e a «trovare modelli di sviluppo che non si basino solo sull’utilità o sul profitto, ma che considerino il creato come un dono». E, sempre secondo il Papa, insegna anche a individuare forme giuste di governo, in cui l’autorità viene da Dio ed è a servizio del bene comune, e offre all’uomo la possibilità del perdono, che porta a superare i conflitti.
Per il Capo della Chiesa Cattolica, un altro ambito governato dalla fede è quello della sofferenza e della morte: il cristiano, afferma il Papa, sa che la sofferenza non può essere eliminata, ma può ricevere un senso, può diventare affidamento alle mani di Dio che mai abbandona l’uomo, e così diventare «tappa di crescita della fede».
Oggi il Papa argentino ha anche firmato i decreti per la canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, che saranno proclamati Santi insieme entro la fine dell’anno.