[highlight]Nel primo trimestre 2013, l’agricoltura è l’unico settore a registrare un risultato positivo[/highlight]
Anche se l’attenzione dei media, dei politici e dei sindacati è perennemente rivolta al settore manifatturiero e siderurgico, si registra un interessantissimo dato: cresce il settore dell’agricoltura, grazie all’aumento delle esportazioni. A un calo dei consumi interni, figlio della crisi profonda nella quale si trova la maggior parte delle famiglie italiane, si contrappone, infatti, un nuovo record dell’export a 31 miliardi nel 2012, con un’ulteriore crescita nel primo trimestre 2013.
Una ricerca condotta da Coldiretti e Swg sui tagli delle famiglie italiane ai consumi evidenzia una riduzione del 17% della spesa alimentare. Un eventuale aumento dell’IVA potrebbe portare a un ulteriore peggioramento.
Nonostante le difficoltà del momento storico che il Paese sta attraversando, i dati del settore agricolo ci fanno tirare un piccolo sospiro di sollievo. Nel primo trimestre 2013, l’agricoltura è l’unico settore a registrare un risultato positivo (+ 4,7 %), e un aumento delle assunzioni pari allo 0,7 %, al contrario dell’industria che continua a peggiorare. Neanche le condizioni meteorologiche avverse degli ultimi mesi sono riuscite a mettere in ginocchio il settore, confermandone il buon momento.
« L’agricoltura italiana – afferma Ermete Realacci, Presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera – è un settore che vanta un primato da Guinness in Europea per la varietà dei suoi prodotti tipici. Un comparto che è cresciuto nel segno della qualità e che da un contributo importante all’attrattività del made in Italy nel mondo. Esso non può che svilupparsi ulteriormente scegliendo la via dell’eccellenza ».
Altro dato particolarmente positivo è l’aumento del numero di aziende agricole a gestione femminile. Da un’analisi della Coldiretti, relativa al primo trimestre 2013, sono 234.228 le imprese agricole guidate da donne in Italia, pari a un terzo del totale. Anche i giovani hanno riscoperto il lavoro nei campi, con un aumento del 5,1% di dipendenti con meno di trentacinque anni.
La rinnovata passione per l’agricoltura, il potenziamento del biologico e la lotta all’utilizzo degli OGM possono rappresentare per l’Italia un importante strumento di crescita, con ricadute positive in termini di occupazione ed esportazione del marchio “Made in Italy”.