Lavoro: al via una riforma

[highlight]La riforma c’è tra novità e tanti cambiamenti ancora da fare[/highlight]


I primi accenni al cambiamento si stanno scorgendo, bisognerebbe però capire in quale direzione essi ci portino. Fino ad oggi ci siamo ormai assuefatti alla riforma del lavoro attuata dall’ex Ministro Fornero che ha causato non pochi disagi soprattutto ai giovani; ma ecco che da qualche giorno si inizia a vociferare di una nuova riforma che dovrebbe arrecare delle migliorie. Quest’ultima, voluta dal Ministro Giovannini, pone l’attenzione a quei giovani che non studiano e non lavorano, in quanto prevede che vengano stanziati 800 milioni per incentivare l’occupazione di giovani tra i 18 e i 29 anni, disoccupati da più di sei mesi, che abbiano una o più persone a carico e solo la terza media. L’incentivo all’assunzione di un giovane consisterà in massimo 650 euro al mese e verrà corrisposto per 18 mesi se si tratta di una nuova assunzione, oppure per 12 nel caso di trasformazione del contratto da precario a stabile. La manovra avrà un occhio di riguardo nei confronti del Mezzogiorno, al quale verranno stanziati 500 milioni, dei quali 80 milioni saranno volti all’auto imprenditorialità, altri 80 serviranno a progetti di recupero delle frange giovanili più problematiche, inoltre 168 milioni sono destinati a tirocini di giovani disoccupati con scarsa formazione e 167 milioni per il contrasto della povertà.

Vi è anche un piano che si rivolge agli stage. Esso consta di 15 milioni ed è rivolto a 10 mila ragazzi. Nello specifico saranno disponibili 10,6 milioni per cofinanziare tirocini trimestrali per studenti universitari, che riceveranno 200 euro al mese dal Ministero dell’Istruzione e altrettanti dal datore di lavoro (7,6 dei 10 milioni disponibili derivano dal finanziamento ordinario delle Università, ma verranno ripristinati). Gli istituti professionali potranno gestire autonomamente il 25% dell’orario scolastico per agevolare queste esperienze. Inoltre, un piano triennale di stage da destinare agli studenti del penultimo anno delle superiori è allo studio del Ministero dell’Istruzione. Infine, ci sarà un finanziamento di quasi 2 milioni l’anno per tre anni che consentirà tirocini formativi nelle pubbliche amministrazioni.

Anche riguardo i precari ci sono delle novità: si agevola la continuità tra i contratti a termine, riducendola da 60-90 giorni previsti dalla Riforma Fornero a 10 giorni per i contratti fino a sei mesi, 20, invece, per quelli di durata superiore. Tuttavia, ciò non basterà a risolvere pienamente il problema della disoccupazione giovanile, e nemmeno la staffetta tra un lavoratore senior – che rinuncerebbe a parte del suo stipendio e delle sue ore lavorative ma non ai contributi – per permettere l’assunzione di un giovane part-time, sembrerebbe l’unica via percorribile.


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