[highlight]Pugno di ferro tra il presidente e l’attaccante del Napoli sul suo futuro sempre più incerto[/highlight]
Come Ezequiel Lavezzi l’anno scorso così Cavani quest’anno. La telenovela calcistica dell’estate 2013 sembra esser solo all’inizio. Con la Confederation’s Cup al termine ed il sogno della finale sfumata, forse il Matador potrà finalmente dare una risposta al tormentone che oramai accompagna i quotidiani europei e gli animi dei tifosi azzurri da più di un mese : “Cavani resti o vai via?”.
«Esiste una clausola rescissoria. Quando ad un certo punto ci sarà una squadra che metterà sul tavolo 63 milioni, ne prenderemo atto. Se ci sarà un’offerta, bene. Se, invece, questa offerta non dovesse arrivare, allora Cavani resterà in Italia e Benitez, come tutto il Napoli, sarà felicissimo». Queste le parole del presidente Aurelio De Laurentiis che ripete alla noia da mesi, quasi interpretasse la parte di un film prodotto dalla sua Filmauro.
L’annuale valzer delle panchine europee però ha portato nuovi aspetti da considerare in chiave di calciomercato ma finora nessun grande club europeo ha avanzato proposte concrete per sbloccare la clausola rescissoria del top player uruguagio. L’unica, già declinata dal patron partenopeo, è arrivata dal Manchester City dello sceicco Mansour. Intanto Cavani dichiara in una intervista rilasciata al quotidiano spagnolo Marca:
[quote]“Il mio desiderio è finire la Coppa, incontrare il presidente faccia a faccia e parlare del futuro”[/quote]
Tra De Laurentiis e Cavani c’è la stampa di mezzo che forse, più di tutte, tira le file di questa soap opera incrinando il rapporto tra i due. Le dichiarazioni del padre, della madre, del fratello e quelle di Cavani stesso mal interpretate dai giornalisti ne sono un infelice esempio. Lo scontento si evince anche tra gli ultrà napoletani che nella settimana appena trascorsa hanno contestato il proprio beniamino con striscioni di contestazione. “Morto un papa se ne fa un altro?”.
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