[highlight]Presentazione del libro “Come nuvole nere. Vittime innocenti” di Raffaele Sardo[/highlight]
Impegno e memoria per non dimenticare, denuncia e testimonianza per seminare legalità: è questo che traspare da “Come nuvole nere. Vittime innocenti” (Melampo), un libro di Raffaele Sardo, giornalista e scrittore casertano, con la presentazione sincera e appassionata di Nando della Chiesa e la prefazione di Paolo Siani, Presidente della Fondazione Pol.I.S. e fratello di Giancarlo, il giornalista ucciso dalla camorra il 23 settembre 1985.
In “Come nuvole nere” Sardo ripercorre drammatiche pagine della cronaca nera italiana tra gli anni Settanta e Ottanta del Novecento, dando voce ai parenti delle vittime innocenti della camorra. Tante sono le testimonianze di coraggio e impegno quotidiano di parenti, amici e colleghi di vittime della criminalità, che non si sono abbandonati al dolore ma hanno scelto di combattere la camorra e il terrorismo impegnandosi concretamente, seguendo le orme di padri, figli e mariti che in vita, onestamente e senza paura, avevano deciso di servire lo Stato in cui credevano, impegnandosi nelle istituzioni, nei corpi di polizia o nelle associazioni civili.
Sono i parenti delle vittime a essere oggi uno straordinario esempio di resistenza civile, di lotta non violenta, di uomini e donne che non chiedono vendetta ma giustizia, non vogliono spargere altro sangue ma seminare germogli di legalità. È a loro e alla loro tenacia che noi tutti dovremmo guardare per trovare motivazioni e sprono per prendere parte attiva al cambiamento che tanto auspichiamo per le nostre terre. Terre difficili, spesso insanguinate e martoriate da discariche abusive e versamenti di rifiuti tossici nelle falde acquifere, ma anche terre bellissime da cui può e deve nascere il riscatto sociale. Un riscatto che dovremmo auspicare per noi, per i nostri figli, ma che dobbiamo anche ai tanti magistrati, giornalisti, poliziotti, uomini della scorta o semplici passanti, che hanno perso la vita svolgendo il loro lavoro o semplicemente vivendo onestamente.
La memoria è l’unico strumento che abbiamo per non dimenticare e per dare voce a chi una voce non ce l’ha più: per questo è importante denunciare e scegliere da che parte stare. La camorra oggi si combatte con la giustizia, con un’adeguata legislazione e una volenterosa e continua lotta alla criminalità da parte di tutti noi. Solo con la cultura, l’istruzione, l’informazione e la presenza delle istituzioni sul territorio possiamo conoscere il passato, migliorare il presente e affrontare senza paure il futuro.
“Come nuvole nere” tiene viva la memoria e sprona a riflettere, ma ci insegna anche che c’è ancora tanta strada da fare: strada da percorrere insieme, a testa alta, senza paura, partecipi e attivi sul territorio.