[highlight]Investire nella coesione sociale per creare le condizioni di sviluppo del Sud[/highlight]
Una nuova e originale lettura del Mezzogiorno. Un Sud in cui bisogna convincersi che investire nelle comunità locali, nella coesione sociale è la premessa, non un effetto dello sviluppo. Questa è l’interessante lettura che propone Carlo Borgomeo nel suo libro “L’equivoco del Sud”, presentato a Napoli nell’affascinante cornice barocca del Complesso Monumentale Donnareggina.
Secondo l’autore “l’equivoco” nasce dal fatto che negli anni si è condannato il Sud a inseguire il livello di reddito del Nord, rincorrendo un modello di sviluppo che poco somigliava alle potenzialità del Mezzogiorno. Uno sviluppo calato dall’alto, basato più sull’offerta che sulla domanda, che ha portato a interventi quantitativi piuttosto che qualitativi. Una politica d’investimenti che alla fine ha ottenuto scarsi e discutibili risultati. Si è pensato alla crescita del Sud solo in termini meramente economici di grandi opere credendo di fare sviluppo, ma così non è stato.
Secondo la lettura di Borgomeo, le risorse finanziarie sono condizione essenziale, non decisive, per innescare processi di sviluppo. La soluzione proposta nel libro è di introdurre una profonda discontinuità; partendo dalla consapevolezza che il divario tra Sud e Nord esiste e che la distanza più grave è nei diritti di cittadinanza, nella scuola, nei servizi sociali, nella cultura della legalità. Un Sud in cui ci sono più poveri, c’è meno lavoro ma soprattutto dove le condizioni di vita e la qualità delle relazioni sociali sono basse. Proprio in questi giorni il rapporto UrBes dell’Istat ha stimato, attraverso vari indicatori, il “Benessere Equo e Sostenibile” ed è emerso che in termini di ricchezza, lavoro e salute il gap tra Milano e il capoluogo partenopeo è il doppio.
E’ opportuno, quindi, partire dal basso, dalla domanda, investendo nelle comunità locali, nella coesione sociale, nella scuola. Non c’è sviluppo e crescita sociale in un territorio se non c’è un buon livello di comunità.
Nel corso del suo libro l’autore ripercorre e analizza accuratamente una serie di momenti di crisi e di sviluppo (mancato) del Mezzogiorno e lo fa da profondo conoscitore della realtà economica e sociale meridionale. Borgomeo ha gestito per quattordici anni gli interventi di promozione di imprenditorialità giovanile e di auto impiego. E’ stato Amministratore delegato di Sviluppo Italia e ha costituito una società di consulenza che si occupa di microcredito, di assistenza alla Pubblica Amministrazione, di piccole e medie imprese.
Attualmente è presidente della Fondazione Con il Sud, che sostiene progetti di inclusione sociale, ed è proprio da questa esperienza che nel libro prendono spunto alcuni significativi esempi positivi di sviluppo dal basso, come il progetto “La Paranza” .