Tutto può cambiare: un film semplice che arriva al cuore

[highlight]Keira Knightley e Mark Ruffalo sullo sfondo di una New York in versione sala d’incisione[/highlight]

Nelle sale da poco più di una settimana, “Tutto può cambiare” è stato proiettato in anteprima mondiale il 7 settembre 2013 alla 38° edizione del Toronto International Film Festival ed è stato distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi il 27 giugno 2014 dalla Weinstein Company. 

Il film, il cui titolo originale è “Begin Again”, è stato diretto dal regista irlandese, poco noto al grande pubblico, John Carney e si avvale della presenza di un cast d’eccezione, composto da Keira Knightley, Mark Ruffalo, Hailee Steinfeld, Adam Levine – meglio noto come il frontman dei Maroon 5 – James Corden, Catherine Keener e i rapper Mos DefCee Lo Green.

I protagonisti

Al centro della vicenda troviamo la splendida Keira Knightley, nei panni di Greta. L’attrice britannica, candidata agli Oscar, ai Golden Globe e ai BAFTA come attrice protagonista, ha iniziato la sua carriera da bambina, con piccoli ruoli in produzioni televisive; il 2002 è l’anno della svolta, grazie all’inaspettato successo della commedia inglese “Sognando Beckham”, che la lancia nel cosiddetto “cinema che conta”. Infatti, l’anno seguente ottiene il ruolo di co-protagonista accanto ad attori del calibro di Johnny Depp e Orlando Bloom nel blockbuster campione d’incassi “Pirati dei Caraibi – La maledizione della prima luna”. Da quel momento la Knightley ha acquisito sempre maggiore popolarità dimostrando grandi capacità interpretative e diventando una delle più promettenti attrici del panorama britannico. A soli 21 anni riceve la prima nomination agli Oscar, per il ruolo di Elizabeth Bennet nel film “Orgoglio e pregiudizio”.

Accanto a lei nella pellicola un grande attore come Mark Ruffalo, nel ruolo di Dan Mulligan. La sua carriera inizia alle fine degli anni ’90 ed è costellata di grandi film e eccellenti interpretazioni, come in “Zodiac”, “Shutter Island” e “I ragazzi stanno bene”, che gli è valso una nomination agli Oscar 2011 come miglior attore non protagonista. Il grande successo di pubblico arriva grazie alla sua interpretazione, tra le migliori che gli appassionati del genere ricordino, di Hulk/Bruce Banner nel film “The Avengers”. Ha debuttato alla regia con il film “Sympathy for Delicious”.

Un ruolo importante nell’economia della storia lo ricopre Adam Levine, nel ruolo di Dave Kohl. Noto sopratutto per la sua carriera musicale con la band dei Maroon 5, Adam ha avuto modo di mostrare le sue indubbie doti interpretative grazie alla partecipazione alla serie Tv “American Horror Story: Asylum” .

Trama

Una giovane coppia unita dall’amore per la musica, Greta e Dave, si trasferiscono a New York per perseguire la loro passione. Giunti nella grande mela il fidanzato di Greta firma un contratto con una grande major ma, accecato dalla fama, la tradisce con una ragazza della casa discografica durante la registrazione dell’album a Los Angeles. Greta, ascoltando un brano dell’album, scopre il tradimento e, sconvolta, decide di andare a passare la notte a casa di un suo amico. Quella stessa notte decidono di andare in un locale dove l’amico deve esibirsi. A sorpresa, invita Greta sul palco per cantare una sua canzone. In un attimo la sua vita cambia completamente, grazie all’incontro con Dan, un produttore discografico ubriacone e ormai finito sul lastrico che, affascinato dal suo talento naturale, semplice e autentico, decide di aiutarla. Inizialmente la porta con sé alla sua casa discografica, ma senza successo. A quel punto, il colpo di genio: registrare l’album di Greta usando la città di New York come sala di registrazione a cielo aperto.

La scelta di puntare sul genere drammatico-musicale s’inserisce perfettamente in un momento storico in cui, per sopperire alla mancanza di opportunità lavorative, sempre più giovani cercano fortuna nel mondo della musica e dello spettacolo.

“Tutto può succedere” è un film semplice, a tratti banale, costruito intorno a due personaggi capaci di suscitare un forte sentimento di empatia. Da un lato Greta, con il suo talento e il suo percorso verso il successo, dall’altro Dan, con la sua vita disastrosa, come nella più classica delle storie di caduta e rinascita.  Un incontro casuale, in un bar, e “comincia la magia”, il “tutto può cambiare” che dà il titolo al film. È uno di quei film che ti regalano un paio d’ore di spensieratezza, ed emozioni semplici. Uno di quei film di cui si ha bisogno, soprattutto quando si è alla ricerca di un po’ di leggerezza, e di speranza.

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