[highlight]Alla presentazione del suo libro “Ladri di futuro”, il docente della Luiss ha parlato di giovani ad una sala povera di… giovani[/highlight]
Durante la presentazione del suo nuovo libro, “Ladri di futuro”, il professore di economia politica della Luiss, Luciano Monti, ha parlato di crisi e di giovani.
L’evento dal titolo “Giovani alla riscossa – Per un futuro tutto da ri-costruire” si è svolto nella sala “Falcone e Borsellino” della biblioteca “Antonio Labriola” di San Giovanni a Teduccio. Peccato che in platea vi fossero proprio pochi giovani a testimoniare l’attualità preoccupante di questo tema. Sì perché la fatica di Monti si rivolge proprio a loro ed al “furto del futuro” che hanno subito.
[quote]Non so chi sia il ladro e il mio obiettivo non è quello di colpevolizzare qualcuno. Il mio non è un saggio, è un grido di dolore[/quote]
Un dolore che passa dalla crisi economica che ha messo praticamente in ginocchio il Paese. Una crisi iniziata diversi lustri fa e che in pochi avevano preavvisato:
[quote]Se era prevedibile, non ce ne siamo resi conto. Di sicuro il futuro dei giovani è stato “rimpicciolito” da molti errori anche delle generazioni passate. È un po’ come se gli fosse stato nascosto. Quella che stiamo vivendo è una crisi strutturale, un cambio di paradigma[/quote]
E da qui Monti che si è soffermato sullo scambio intergenerazionale, individuando cinque generazioni più o meno favorite dalle congiunture storiche del loro periodo. Dai “figli delle guerre” a quelli che qualcuno ha definito i “bamboccioni” dei giorni nostri. Passando per i “baby-boomers” (ovvero i nati tra il 1946 e il 1960-64), indicati da alcuni – ma non da Monti – come i veri responsabili della situazione giovanile attuale.
All’incontro hanno preso parte anche altri relatori. A sottolineare l’abuso che la società fa della “idea di giovane”, è stata l’assessore comunale alle Politiche Giovanili, Alessandra Clemente. Un abuso che spesso porta a premiare o a punire un giovane in quanto tale, senza alcun fondamento meritocratico.
A seguire hanno dato il loro contributo Rosa Seccia, preside della scuola elementare “48° circolo didattico Madre Claudia Russo” e Gino Napolitano, presidente della “Società Operaia di Mutuo Soccorso di Barra”.
E’ toccato infine a Miryam Gison, presidente dell’associazione culturale “La Bottega delle Parole”, a chiudere il dibattito tra i relatori. Un intervento, il suo, volto ad affermare l’importanza della lettura e a sottolineare quanto la realtà giovanile sia sottovalutata all’interno del nostro sistema Paese.